Dal gas per illuminare alle comunità energetiche, oggi: “La cultura d’impresa, la cultura dell’innovazione”
Le imprese storiche investono in innovazione e realizzano un nuovo futuro nel 1800, come oggi, nel 2024. Acea Pinerolese è un esempio fulgido di questo concetto, impresa multiutility, raccontata nella Mostra “Torino al Futuro. La cultura d’impresa, la cultura dell’innovazione” al Museo Nazionale del Risorgimento (trailer a questo link https://vimeo.com/936737349/b4ced50237, mostra visitabile fino al 29 settembre 2024, ingresso gratuito) organizzata dall’Unione Industriali di Torino nell’ambito del Programma di Torino Spazio al Futuro e di Torino Capitale della Cultura d’Impresa 2024. Il percorso parte dai primi dagherrotipi del 1856, arrivando alle foto degli stabilimenti e gasometri di via Vigone 42 negli Anni ‘60 del Novecento, sino alle immagini e ai video dei successi di oggi con il Polo Ecologico Integrato, i condomini autoconsumatori collettivi e le energie rinnovabili delle Comunità energetiche. È una storia di solidità e di cultura d’impresa ben radicata e di capacità di innovare e aprire la via con successo a nuovi scenari futuri sostenibili. L’azienda multiutility del Pinerolese porta con sé un bagaglio di know how cumulato, sin dall’800, in svariati settori dal gas, all’energia, all’acqua, all’igiene ambientale, nei campi della biologia e chimica e della tecnica acquedottistica, solo per citarne alcuni. Nell’arco dei tre secoli che ha attraversato (seconda metà del 1800, 1900 e Ventunesimo secolo), Acea Pinerolese ha acquisito un patrimonio di competenze, radicato in svariate migliaia di persone che, nel corso dei decenni, hanno lavorato per questa azienda, con un DNA specifico tramandato sempre: l’attenzione e la cura per l’ambiente e per il territorio. Tanto da farne un modello di transizione energetica, già nel lontano 1856, quando la futura multiutility estraeva il gas per illuminare la Città di Pinerolo, partendo dall’essenza lignea, materia molto più adatta (allora si usava dire così) all’”igiene pubblica”, ora diremmo a basso impatto ambientale. E ben più sostenibile del carbone fino ad allora molto utilizzato. Un modello di azienda capace di grandi opere con la nascita nel 1914 del grande progetto architettonico dell’Acquedotto di valle, capolavoro di ingegneria, tuttora attuale e celebrato con una targa apposta, ancora oggi, all’ingresso del Municipio di Pinerolo, che documenta del popolo festante insieme all’allora Sindaco di Pinerolo per l’inaugurazione di questa storica conquista. Una azienda che occupa, oggi, circa 400 persone e sta scrivendo importanti pagine di storia dell’economia circolare, consolidando il ruolo di realtà pionieristica della transizione energetica ed ecologica, come innumerevoli volte riportato da autorevoli media nazionali, internazionali e locali. È questo il racconto, in sintesi, che appare agli occhi dei visitatori italiani ed esteri nei corridoi della Camera, al Museo Nazionale del Risorgimento, attraverso diverse sezioni multimediali e grafiche dedicate alla scoperta dell’industrializzazione torinese fin dalle sue origini, passando dalla prima metà del Novecento, fino alla sezione immersiva dedicata all’innovazione e alle prospettive future dell’imprenditoria torinese. Immagini che ripercorrono, insieme a quelle delle altre imprese del territorio, la storia dell’azienda Pinerolese dal 1856 ad oggi, con un focus sul futuro. Il ruolo di Acea Pinerolese nell’imprenditoria piemontese e italiana emerge per la capacità di investire e guardare all’innovazione sin dai primi anni dalla sua nascita, anticipando le grandi sfide della contemporaneità. Per Acea Pinerolese le sfide vinte, che compaiono nell’ultima sezione della mostra, sono fra tutte quelle del primato dei condomini autoconsumatori collettivi, delle prime comunità energetiche rinnovabili d’Italia e del Polo Ecologico Integrato primo impianto del Sudeuropa di biodigestione anaerobica dell’organico da raccolta differenziata e produzione di biogas, biometano e compost di qualità. Ma prima ancora, al visitatore attento compaiono le conquiste del gas che, per la prima volta, passava dall’uso per illuminazione a quello domestico per riscaldare e per cucinare, come documentato dalle immagini e dai video del 1960. Fin dal 1884, anno dell’esposizione universale in cui Galileo Ferraris introdusse alcune importanti innovazioni tecnologiche, Torino è territorio di sperimentazione imprenditoriale. Lo era stata come città militare e reale, ma ora diventa davvero spazio di futuro materiale e immateriale. La mostra racconta come Torino abbia sempre saputo anticipare le grandi sfide della contemporaneità, dalla prima mobilità individuale e collettiva all’ormai imminente nuova conquista dello Spazio.