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Acea Pinerolese: “l’acquedotto di valle” spegne le sue 100 candeline. Un capolavoro di architettura e ingegneria idraulica ancora oggi attuale

Acea Pinerolese Industriale S.p.A. festeggia quest’anno i cento anni dalla nascita dell’”acquedotto di valle” della Val Chisone. Un progetto ingegneristico unico e straordinario che detterà linee guida per gli anni a venire nel settore delle grandi opere acquedottistiche. Il progetto, messo su carta nel 1909 dall’Ing. Roberto Soldati fu una intuizione geniale che rappresenta ancora oggi un modello seguito e studiato nel settore. Una dorsale che percorreva storicamente 34 km partendo da Balma di Roure e serviva tutti gli abitanti di Pinerolo. L’acqua dell’alta valle veniva veicolata a Pinerolo e accumulata nei serbatoi di San Maurizio Alto (area alto collinare di Pinerolo) e San Maurizio Basso, due opere che rappresentano ancora oggi un capolavoro di ingegneria e idraulica. Attualmente questo acquedotto si estende per ben 57 km. A inizio anni ’80 venne potenziato con la realizzazione di un nuovo campo pozzi di captazione a Inverso di Pinasca e nel 1989 con un altro campo pozzi realizzato a Roure mentre negli Anni ‘90 ne venne poi realizzato un quarto a Fenestrelle.

Un dettaglio del progetto del 1909

L’attuale sistema di tubazioni che parte da Fenestrelle, serve i comuni della Val Chisone a scendere, sino ad arrivare al pinerolese con una massima estensione della rete sino a Cumiana.

L’antica dorsale acquedottistica della Val Chisone è stata inaugurata il 7 giugno 1914, data storica per la città, quando venne inaugurato l’acquedotto municipale di Pinerolo. Una conquista importantissima per la salute e l’igiene dei cittadini che non mancò di sollevare negli anni precedenti la realizzazione critiche e dubbi sull’utilità, poiché considerata come tutte le novità con il consueto preconcetto verso i cambiamenti. Il tempo ne dimostrò l’importanza vitale e anche i più scettici ebbero a ricredersi. Riprendendo le parole dell’allora Sindaco di Pinerolo Ernesto Bosio: “La data di domani rimarrà, ne siam certi, come una pietra miliare nella via del progresso per la nostra bella, ridente, diletta Pinerolo”.

“L’acquedotto di valle” rappresenta ancora oggi un’opera ingegneristica di straordinaria attualità che rifornisce da sola 18 comuni per un totale di 79000 abitanti circa ed include Pinerolo e una vasta fascia di cittadine del pinerolese. I restanti comuni del totale di 61 di competenza nelle altre valli o aree di pianura sono alimentati da Acea con altre reti acquedottistiche a seconda delle differenti aree geografiche.

Attraverso il naturale dislivello fra monte e valle o in alcuni casi attraverso pompe di rilancio, l’acqua dell’acquedotto “scala” dislivelli notevoli per raggiungere anche gli insediamenti più elevati dei paesi della Val Chisone a valle di Fenestrelle e Balma di Roure per risalire a Pinerolo sino alla vasca di accumulo di San Maurizio o verso l’abitato di Prarostino.

L’acquedotto gestito con la perizia e la competenza di una ultra centenaria esperienza nel settore da parte di Acea Pinerolese Industriale S.p.A. è oggi un servizio che vede una mole immensa di lavoro dietro alla quotidiana abituale azione di attingere l’acqua da un rubinetto di casa.

Acea Pinerolese gestisce infatti il servizio idrico nelle sue varie declinazioni dall’acquedotto alla fognatura e alla depurazione su un territorio di 61 comuni per un totale di quasi 200.000 abitanti che vanno dal Pinerolese alla Val Chisone, Val Pellice, Val Germanasca e Valle Susa sino ad arrivare ai confini del Torinese nella pianura. Un lavoro di estrema complessità vista la morfologia alpina di buona parte del territorio gestito che rappresenta una complessità operativa maggiore rispetto al più omogeneo territorio di grandi città. Il tema dell’acqua è infatti troppo spesso banalizzato dal luogo comune di una risorsa facilmente reperibile. Ma l’attività professionale che sta dietro questo servizio vede operatori attivi nella gestione delle sorgenti o dei pozzi, nella gestione delle complesse reti di distribuzione e nella correlata attività di telecontrollo sino ad arrivare alla depurazione e al trattamento delle acque e alla ricerca delle perdite.

La rete acquedottistica di tutto il territorio si estende per quasi 2000 km lineari per l’acqua potabile mentre quella fognaria per poco meno di 850km.

Una nota particolare sul fronte innovazione merita il servizio di Telecontrollo che Acea Pinerolese, fra i primi in Italia, introdusse nel 1984: un sistema di comunicazione e comando remoto informatizzato per monitorare costantemente con efficienza i flussi dell’acqua e le capienze dei serbatoi alla fonte. Questo sistema permette di conoscere i livelli di acqua nei serbatoi e consente di controllare e comandare a distanza e con efficienza le strumentazioni.